mercoledì 16 giugno 2010
Intervista #06 - Fabio Fusco
Ciao Fabio e benvenuto su Photographic Blog. Ti va di presentarti?
Mi chiamo Fabio Fusco, ho 34 anni, sono Nato a Napoli, e la passione per la fotografia è esplosa di "recente". In realtà ho sempre fatto fotografie, sin da quando ero proprio piccolo, e mi piaceva osservare mio padre nella camera oscura che arrangiava occasionalmente a casa. Non mi piaceva molto posare per le sue foto, in verità, però la fotografia mi è sempre piaciuta come altre forme d'arte, grafica, disegno, scrittura.
Mi racconti la tua formazione artistica?
Mi è sempre piaciuto disegnare, sin da quando avevo pochi anni. Ho iniziato con fogli e colori, come tutti, poi ho cercato di fare in modo che la passione e l'esigenza di "creare" potessero formare un percorso di vita. Così mi sono iscritto all'Istituto d'Arte, dove ho frequentato la sezione di Grafica, poi dopo un anno di Accademia di Belle Arti ho deciso di buttarmi direttamente nel mondo del lavoro e ho iniziato a lavorare in un'agenzia pubblicitaria. Non sapevo neanche accendere il computer all'inizio, però sono riuscito ad andare avanti grazie alla creatività e alla tantissima voglia di fare. Attualmente, dopo qualche anno trascorso a lavorare come web designer, faccio parte della redazione fissa di Movieplayer.it.
Gli anni di formazione grafica influenzano la tua fotografia?
Penso proprio di sì. Magari non in tutte le foto, però credo proprio che sia così e me l'hanno fatto già notare. Cerco sempre di riempire gli spazi in maniera armonica. Alcune immagini, soprattutto quelle di “studio”, le penso inconsapevolmente come se potessero essere utilizzate per la copertina di un libro.
Come mai hai scelto la fotografia per esprimerti?
Perchè ho bisogno di immediatezza :) Non riesco a stare troppo a lungo su un progetto, e a volte ne sviluppo anche più di uno insieme.
Guardando il tuo stream su flickr salta all'occhio la varietà delle tue foto, non tanto dei soggetti ma proprio delle intenzioni: ci sono ritratti, foto "artistiche", foto di vacanze, foto ironiche… quindi mi viene da pensare che per te la macchina fotografica sia come un taccuino di appunti, o di schizzi, in cui annoti di volta in volta le cose che vedi o vivi.
Sì, è così. Alcuni "schizzi" sono più elaborati, si tratta di idee che mi sono venute in mente e che decido di sviluppare. Altri invece - quelle che tu hai chiamato foto di vacanze, ma in realtà si tratta di escursioni - sono scatti che condivido per mostrare quello che vedo. Per me fotografare significa essenzialmente comunicare, mostrare il mio punto di vista. Quando la gente capisce perchè ho condiviso una certa immagine, e ne resta affascinata, posso dirmi soddisfatto. Altre volte costruisco delle piccole "storie", e se riesco a convincere chi le vede, sono felice.
Quali sono le foto che trovi più riuscite in questo senso?
Alcune storie vogliono essere omaggi al genere letterario e cinematografico che amo, che è l'horror. Ci sono due scatti per i quali mi sono ispirato chiaramente a Profondo Rosso e The Others. Altre immagini invece sono concepite da me, come questa. Sul piano della comunicazione, tra quelle recenti, una delle più riuscite a mio avviso è questa: il contrasto dei soggetti nella foto, ovvero una timida finestra “casalinga” che fa capolino in una serie di vetrate a specchio tutte identiche, ha sorpreso molte persone. Ed è stata anche una lezione importante per me, perchè ancora una volta, mi ha fatto capire che non è necessario andare troppo lontano per scattare una foto interessante. A me è bastato scendere sotto casa.
Per quanto riguarda le escursioni invece, mi piace accompagnare virtualmente chi osserva le foto negli stessi posti in cui sono andato. E suscitare magari interesse in un posto non troppo conosciuto, ma sicuramente suggestivo e meritevole di essere visitato. Il nostro Paese è pieno di luoghi così.
Nelle tue foto fai anche molto uso della post-produzione, ma sempre in modo funzionale agli scatti. In generale cosa pensi della post-produzione in fotografia?
Se usata con criterio la trovo assolutamente funzionale agli scatti. Difficilmente cancello qualcosa dalle foto, anzi quasi mai. Mi limito a gestire diversamente luminosità, contrasti e il colore base della foto (in particolare con alcune monocromatiche). Non sopporto invece i ritratti ritoccati, modificati solo per far sembrare una persona più attraente. Sarà ho fatto indigestione di fotoritocco quando ho lavorato in pubblicità, e adesso non lo sopporto. Lo trovo finto, persino datato. Mi dà più soddisfazione modificare alcuni parametri cromatici e di luminosità in un ritratto e dire che una persona è venuta al suo meglio e autentica, senza artifici. Se il Photoshop che avevo installato nel Mac in agenzia adesso potesse parlare, racconterebbe storie di ritocchi assurdi, persino esilaranti.
Me ne racconti qualcuna?
Beh, quando un politico ci chiese di modificargli le orecchie perchè erano palesemente a sventola, abbiamo riso parecchio. Però fu facile sistemargliele, perchè duplicai l'orecchia sinistra che era meno "pronunciata" e la sostituii alla destra.
Prima dicevi che a volte trai ispirazione dall'horror. Ci sono altre cose che ti ispirano?
Ci sono varie cose che catturano quasi sempre la mia attenzione, e vari temi frequenti. Il passato, in tutte le sue declinazioni è molto presente nelle foto che faccio. Mi affascinano i siti archeologici, i luoghi misteriosi, intrisi di storia, ma anche oggetti di uso quotidiano che hanno fatto parte di un passato che non ho vissuto. Telefoni, riviste, bambole... qualsiasi cosa. Non sono però soltanto una persona malinconica. Chi mi conosce bene sa che sono una persona introversa, un sognatore perso nelle sue fantasie e nei suoi progetti mentali, ma anche una persona spiritosa, aperta alle novità e molto, molto curiosa.
Ok, di solito chiedo agli intervistati di dirmi i loro tre fotografi preferiti. Nel tuo caso mi piacerebbe che mi dicessi tre persone che sono fonte di ammirazione e ispirazione per te.
Mi avresti preso alla sprovvista perchè non ho ancora avuto modo di approfondire artisti della fotografia e il loro lavoro. Principalmente mi ispirano la pop art di Warhol - anche con le sue sperimentazioni ardite - ma anche i colori accesi e caldi di artisti come Frida Kahlo. Come ti ho detto prima inoltre prendo molta ispirazione dai tanti libri letti durante la giovinezza, e dal cinema, soprattutto quello di genere, m anche quello più classico, come quello di Hitchcock, e certe atmosfere da sogno come quelle del cinema di Lynch. Non credo che ritroverete tutte queste cose nelle mie foto, ma sono alcune delle cose che mi emozionano e mi spingono a mettermi alla prova con nuove cose e a proporre nuovi punti di vista.
Mi dici il tuo film e il tuo libro preferiti, visto che ne stavi parlando?
Di film e libri preferiti ce ne sono una marea, quindi sono costretto a rispondere a bruciapelo. Diciamo che tra i miei film preferiti ci sono pellicole come La donna che visse due volte, Profondo Rosso, ma anche i due capitoli di Kill Bill di Tarantino. Per quanto riguarda i libri, direi It di Stephen King e La storia di Elsa Morante.
Invece qual è la tua città preferita, o il posto che più ti è piaciuto fotografare?
La mia Napoli è una continua e inesauribile fonte di idee e scene. Mi piacerebbe tornare a Venezia e Barcellona con uno sguardo fotografico più nuovo. Altri luoghi che mi hanno letteralmente conquistato però, sono piccoli borghi come Calcata - e vi consiglio di andarci la notte di Halloween, perchè è assolutamente suggestiva - o Monte Livata, con il suo magnetismo tutto naturale. A una città meravigliosa come Positano, invece, mi legano i ricordi d’infanzia.
Un buon proposito per il futuro.
Vivere in un paese che offra più opportunità ai giovani e meno giovani, a quelli che si fanno un mazzo così in qualsiasi campo. E spero che questo paese possa essere l'Italia. Dal punto di vista più strettamente personale, mi auguro di riuscire ad ottenere più visibilità anche con la mia passione per la fotografia (e quindi anche lavoro) e di documentare tutto il mio futuro, e le mie future passioni e percorsi per immagini.
Le foto di Fabio sono belle prese singolarmente, ma vi consiglio davvero di farvi un giro nel suo account Flickr.
Tutte le immagini riprodotte in questa intervista sono © Fabio Fusco.
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bella intervista! complimenti!
RispondiEliminaè spontanea, interessante e decisamente l'opposto dei 'vuoti' cosmici che occupano solo spazio senza dire niente. per quanto riguarda le foto ovviamente, dieci e lode. le definirei misteriose, inquietanti, eccitanti, succulente, spietate nella loro intensità, ispirate e a tratti malinconiche...
Davvero interessante il tuo blog intervi-fotografico!
RispondiEliminaAnna
http://aboutaphoto.blogspot.com/